Solo posti meravigliosi
Intorno a Marea Retreat, ci sono tantissime località da scoprire! La storia, la cultura e la natura contraddistinguono questi posti meravigliosi che sono unici e inestimabili.
Paestum
Paestum, nota anche come Pesto, è un’antica città della Magna Grecia chiamata dai Greci Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. Dopo la sua conquista da parte dei Lucani, venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. L’estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. Miracolosamente giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell’architettura magno-greca, sono i tre templi di ordine dorico edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum. Tra il 2003 e il 2013, l’area dei Templi di Paestum è stata protagonista di una serie di interventi di restauro che hanno permesso, oltre al recupero degli edifici, di fare luce sulle tecniche e i materiali utilizzati per la realizzazione degli stessi.
Velia/Elea
Velia/Elea è un importante sito archeologico del Cilento, fondato verso il 540 a.C. da coloni focei. Al tempo dei Greci era denominata Elea, mentre i Romani la ribattezzarono Velia, come scrisse Plinio nella Naturalis Historia. La città, già colonia di Marsiglia, rimase tenace custode dell’ellenismo, continuando a usare la lingua greca anche nell’età imperiale. Fu celebre anche per la scuola filosofica eleatica. Oggi, della città antica si osservano gli scavi iniziati da Amedeo Maiuri nel 1921 e continuati, poi, negli anni Cinquanta e Sessanta. Si possono osservare, tra l’altro, i resti delle porte della città (Porta Rosa e Porta Marina), di un edificio termale, dell’acropoli, dell’agorà e del santuario di Poseidon Asphaleios.
Monte Cervati
Per gli amanti del trekking non può mancare la salita a questa montagna: il monte Cervati (nel territorio comunale di Sanza) è il più alto della Campania con i suoi 1899 metri. La natura geologica del massiccio mostra la morfologia caratteristica di un ambiente carsico, con inghiottitoi, sorgenti freschissime e corsi d’acqua temporanei. Il massiccio mostra le sue pareti a strapiombo, incise da profondi canaloni e numerosi torrioni e guglie, spettacolari e caratteristiche, proprio dal versante di Piaggine, con ai piedi i boschi misti e le faggete che si aprono di tanto in tanto in radure ricche di vegetazione e verdissime (o bianchissime in inverno). Dalla vetta si possono osservare il Vallo di Diano e il massiccio del monte Motola (1700 m), oppure il Monte Sacro e il mare. Sulla cima del Cervati, vi sono una cappella e una grotta dedicate alla Madonna della Neve.
Grotte di Pertosa-Auletta
Le Grotte di Pertosa-Auletta sono l’unico sito speleologico in Europa dove è possibile navigare su un fiume sotterraneo, addentrandosi verso il cuore della montagna. Il fiume Negro nasce in profondità e vi offre un affascinante e inconsueto viaggio in barca, immersi in un silenzio magico, interrotto soltanto dal fragore degli scrosci della cascata sotterranea. Le grotte si estendono per circa tremila metri nel massiccio dei Monti Alburni, in un percorso ricco di concrezioni, dove stalattiti e stalagmiti decorano ogni spazio con forme, colori e dimensioni diverse, suscitando stupore ed emozione.
Oasi WWF di Morigerati
Per gli amanti delle passeggiate non impegnative:Il fiume Bussento, fulcro fondamentale dell’Oasi di Morigerati, si estende per circa 7 km. Nasce dalle grotte del Bussento, delle quali attraversa un tratto sotterraneo, offrendo uno dei fenomeni carsici più importanti in Italia. Il fiume, inoltre, attraversa l’abitato di Morigerati, sempre per via sotterranea. Il percorso ideale per godersi appieno queste meraviglie naturali comincia da Morigerati stesso, con una mulattiera lastricata in pietra e scavata in parte nella roccia. Oltrepassando il canyon scavato dal fiume, si giunge alle vedute mozzafiato situate lungo la gola, costituite per la gran parte di acque limpide e fresche che vanno a formare spettacolari rapide e cascate. Una bellissima passeggiata su dolci saliscendi, costeggiando un delizioso fiume, all’ombra di un incantevole boschetto, tra mulini e ponticelli in legno. Un luogo davvero incantevole dove trascorrere una giornata in pieno relax nell’area attrezzata con casette, tavoli e barbecue.
Capelli di Venere
Alla fine della Valle del Rio Casaletto, si trova l’Oasi del Capello, con l’omonima sorgente e la Cascata dei Capelli di Venere. Il suo particolare nome deriva dalla pianta che vi cresce rigogliosa come non mai, il capelvenere. In questa cascata, le acque sono ricche in carbonato disciolto e fuoriescono gocciolando sulla superficie e depositando il carbonato. Il travertino che si forma appare come un rivestimento biancastro che incrosta le piante e la superficie del terreno. La Cascata dei capelli di Venere, in particolare, è caratterizzata dalla formazione attiva di travertino microdermale, formato per incrostazione su briofite che generano strutture a microtubuli ramificati. L’oasi riveste considerevole interesse geologico e idrogeologico ed è stata catalogata come habitat prioritario nell’allegato I della Direttiva EU sugli Habitat (Aloia et al., 2012). Il Mulino Vecchio, situato nell’area, è stato ristrutturato e costituisce un centro per monitorare la Geodiversità e la Biodiversità.